La Corte europea dei diritti dell’uomo si è pronunciata sul caso di due detenuti condannati all’ergastolo che, desiderando continuare i propri studi superiori, interrotti a causa di tale condanna, avevano chiesto di poter utilizzare un computer ed accedere a Internet durante la reclusione in carcere.
Avverso il diniego opposto dalle autorità turche a tali richieste, inutile era risultato l’esperimento delle vie interne di ricorso.
Dopo aver esaminato le circostanze, i Giudici di Strasburgo hanno rilevato che i tribunali nazionali non avevano effettuato alcuna dettagliata analisi dei presunti rischi per la sicurezza addotti dalle autorità a sostegno del diniego e, in definitiva, non avevano operato un equo bilanciamento degli interessi dei ricorrenti con gli imperativi d’ordine pubblico. La Corte, dopo aver ribadito che l ‘importanza dell’istruzione in carcere era stata riconosciuta dal
Comitato dei Ministri nelle sue raccomandazioni sull’istruzione in carcere e nelle sue European Prison Rules, ha, così riconosciuto, all’unanimità, l’avvenuta violazione dell’articolo 2 del Protocollo n. 1 Cedu che tutela, appunto, il diritto all’istruzione.