La Corte EDU ha condannato l’Inghilterra per aver impedito ad alcuni detenuti di esprimere il loro diritto di voto alle elezioni del Parlamento Europeo del 4 giugno 2009. La legge elettorale inglese, infatti, impedisce a tutti i detenuti il diritto di voto a causa del loro stato di detenzione, prescindendo dal tipo e dalla durata dell’esecuzione della pena, nonché dalla gravità del reato.
La Corte, riprendendo quanto già affermato in precedenti pronunce, (cfr. CEDU Greens e M.T. c. Regno Unito, 23 novembre 2010; CEDU Hirst c. Regno Unito [GC], 6 ottobre 2005), ritiene che una simile restrizione al diritto di voto viola l’art. 3 del Prot. n. 1 CEDU secondo cui “Le Alte Parti contraenti si impegnano a organizzare, a intervalli ragionevoli, libere elezioni a scrutinio segreto, in condizioni tali da assicurare la libera espressione dell’opinione del popolo sulla scelta del corpo legislativo”