La Corte Edu si pronuncia su otto domande riguardanti le restrizioni al diritto di aborto in Polonia.
I ricorrenti hanno affermato che, a seguito delle modifiche al quadro legislativo del 2020, sarebbe
stato loro effettivamente vietato l’accesso all’aborto legale in caso di anomalie fetali. Per i Giudici di
Strasburgo, tuttavia, i ricorrenti non avevano fornito alcuna prova medica convincente a sostegno
della tesi dell’esistenza di un rischio reale di essere direttamente interessati da tali emendamenti
legislativi; né avevano prodotto documenti relativi alla loro situazione personale, rendendo
impossibili valutazioni individuali. Troppo remote ed astratte, dunque, le possibili conseguenze per
i ricorrenti derivanti dalle modifiche legislative per poter affermare di essere “vittime” ai sensi della
Convenzione. Di qui la decisione di inammissibilità.
Si segnala che attualmente sono circa 1.000 le domande relative alle restrizioni al diritto all’aborto in
Polonia, presentate alla Corte Edu nel 2021 ed ancora in corso.