La CEDU su arresto e custodia cautelare di un giudice ONU nonostante l’immunità diplomatica (CEDU, sez. II, sent. 23 aprile 2024, ric. n. 59/17)

La Corte Edu si pronuncia sul caso riguardante un giudice delle Nazioni Unite che all’indomani del
tentato colpo di stato militare del 2016 in Turchia era stato sottoposto ad arresto e custodia cautelare,
nonché a perquisizione domiciliare e personale, nonostante l’immunità diplomatica. Al momento
dell’arresto, il ricorrente stava lavorando a distanza dalla sua casa a Istanbul per ”United Nation
Criminal Tribunals Mechanism”.
I Giudici di Strasburgo non hanno condiviso l’interpretazione del diritto internazionale accolta dai
tribunali turchi nel respingere la richiesta di immunità diplomatica, ritenendo, al contrario, che il
ricorrente avesse diritto alla piena immunità diplomatica – ivi compresa l’inviolabilità della sua
persona e della sua residenza privata – ed alla tutela da qualsiasi forma di arresto o detenzione, ai
sensi del diritto internazionale. Di qui l’illegittimità dell’arresto, della custodia cautelare, della
perquisizione domiciliare e personale del ricorrente, con violazione del diritto alla libertà ed alla
sicurezza e del diritto al rispetto della vita privata e del domicilio (artt. 5 §1 e 8 Cedu).

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