La Corte Edu si pronuncia sul caso di una famiglia irachena, che dopo la fuga dall’Iraq era stata detenuta per quattro mesi in una zona di transito al confine tra Ungheria e Serbia, alloggiata in un container e sempre sotto scorta della polizia. I Giudici di Strasburgo hanno ritenuto contrarie alla Convenzione le condizioni affrontate dai ricorrenti (padre, madre in stato di gravidanza e quattro figli, nati tra il 2001 e il 2013), priva di ogni base giuridica la loro detenzione, nonché carente di qualsivoglia giustificazione l’uso di manette e guinzaglio sul padre quando accompagnava la moglie in ospedale per le complicanze della gestazione (unica occasione in cui potevano lasciare il container). Di qui la accertata violazione del divieto di trattamenti inumani o degradanti (art.3), nonché del diritto alla libertà e alla sicurezza ed alla legittimità della detenzione verificata rapidamente da un tribunale (art. 5 §§ 1 e 4).
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