Secondo la Cassazione un “ambiente lavorativo stressogeno” viola il diritto fondamentale della persona del lavoratore (Cassazione Civile, sent. 7 giugno 2024, n. 15957)

Un “ambiente lavorativo stressogeno” è configurabile come fatto ingiusto, suscettibile di condurre anche al riesame di tutte le altre condotte datoriali allegate come vessatorie, ancorché apparentemente lecite o solo episodiche, in quanto la tutela del diritto fondamentale della persona del lavoratore trova fonte direttamente nella lettura, costituzionalmente orientata, dell’art. 2087 cod. civ.

Secondo la Cassazione la questione della risarcibilità o meno della lesione di un diritto fondamentale non può essere sindacata sotto il profilo dell’omesso esame (Cassazione Civile, sent. 7 giugno 2024, n. 16002)

La questione della risarcibilità o meno della lesione di un diritto fondamentale a prescindere dalla prova delle conseguenze dannose di tale lesione non può essere sindacata sotto il profilo dell’omesso esame di un fatto controverso e decisivo per il giudizio che invece deve riguardare un preciso accadimento o ad una precisa circostanza in senso storico-naturalistico.

Il Consiglio di Stato considera conforme ai dettami costituzionali il criterio discretivo da utilizzare per individuare i soggetti assoggettati alle competenze dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza 14 giugno 2024, n. 5365)

Il Consiglio di Stato interviene in tema di versamento del contributo dovuto alla Autorità di Regolazione dei Trasporti per l’anno 2021. Nella fattispecie, i vettori aerei appellanti, operanti in Italia nell’ambito del trasporto passeggeri e merci, hanno contestato il loro assoggettamento nel novero dei soggetti tenuti alla contribuzione per il funzionamento dell’Autorità. A seguito della […]

La Corte EDU sui presupposti per la continuazione della custodia cautelare (CEDU sez. V, sent. 13 giugno 2024, ric. n. 44570/19)

La Corte EDU si è pronunciata sulla presunta violazione dell’articolo 5 § 3 della Convenzione, lamentata dal ricorrente per aver disposto, l’autorità giudiziaria lettone, la continuazione della sua custodia cautelare in mancanza di ragioni pertinenti e sufficienti. Molto brevemente il ricorrente era stato condannato, nel 2013, a sette anni di reclusione per spaccio di grandi […]

La CEDU sulla violazione dei termini di durata delle misure di sicurezza detentive (CEDU, sez. I, sent. 6 giugno 2024, ric. n. 19358/17)

La questione sottoposta all’esame della Corte prende le mosse dal ricorso presentato contro la Repubblica italiana da un cittadino il quale ha lamentato di essere stato detenuto in un ospedale psichiatrico giudiziario e, successivamente, in una residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza oltre la durata prevista da una legge entrata in vigore successivamente alla […]

Incompatibilità a ricoprire la carica di componente della Giunta o di vice-Sindaco: il vincolo di affinità con il Sindaco viene meno con lo scioglimento del matrimonio (Corte cost., sent. 20 marzo – 18 giugno 2024, n. 107)

La Corte costituzionale, con sent. n. 107 del 2024, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 64, co. 4, d. lgs. n. 267/2000 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali), nella parte in cui prevede che non possono far parte della Giunta, né essere nominati rappresentanti del Comune e della Provincia, gli affini entro il terzo […]

“Decreto Priolo” e revisione costituzionale degli artt. 9 e 41 Cost.: è incostituzionale nella parte in cui le misure governative a tutela dell’occupazione e degli impianti di interesse strategico nazionale non siano disposte per un tempo limitato (36 mesi) (Corte cost., sent. 7 maggio – 13 giugno 2024, n. 105)

Con sentenza n. 105 del 2024 la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 104 bis, co. 1 bis. 1, norme att. cod. proc. pen. – come introdotto dall’art. 6 del d. l. n. 2 del 2023 (Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale, c. d. decreto Priolo), convertito, con modificazioni, nella legge 3 […]