La Corte Edu, riunendo due diversi ricorsi, si pronuncia sulle restrizioni imposte dalle autorità russe in ordine alla sede di svolgimento di due eventi pubblici programmati. In particolare, nell’ottobre 2018 era stata impedita l’organizzazione di una piccola protesta contro l’aumento dell’età pensionabile statale, di fronte all’edificio della Duma di Stato (camera bassa del Parlamento russo) nel centro di Mosca, nonché, nel dicembre 2018, un evento in piazza Pushkin nel centro di Mosca per celebrare l’anniversario della prima protesta politica del dopoguerra tenutasi in quella sede nel dicembre 1965, per sollecitare le autorità russe a rispettare i diritti alla libertà di espressione e di riunione. In entrambi i casi erano stati proposti luoghi alternativi per celebrare l’evento. Per i Giudici di Strasburgo le preoccupazioni per la sicurezza pubblica e la necessità di proteggere i diritti e le libertà degli altri erano motivazioni solo apparenti per tali dinieghi, non sufficienti a superare il vaglio di legalità convenzionale. Ed invero, rappresentando il diritto di riunione pacifica uno dei fondamenti di ogni società democratica, solo convincenti ed impellenti motivi, ben circostanziati, potrebbero giustificare un’ingerenza in tale diritto.
Di qui il riconoscimento dell’avvenuta violazione dell’art.11 Cedu.