La Corte Edu si pronuncia sul caso di una donna, testimone di Geova, alla quale erano state somministrate trasfusioni di sangue durante un intervento chirurgico d’urgenza, nonostante il rifiuto espresso di qualsiasi tipo di trasfusione. I Giudici di Strasburgo hanno ritenuto che l’autorizzazione al compimento di tale trattamento fosse stata rilasciata a seguito di un processo decisionale che ha sofferto dell’omissione di informazioni essenziali in merito alla registrazione dei desideri della ricorrente, avvenuta in forme e tempi diversi, omissione che non è stato possibile sanare nemmeno nelle fasi successive. Il sistema nazionale, pertanto, non ha fornito una risposta adeguata alla censura della ricorrente, secondo cui i suoi desideri erano stati ingiustamente ignorati. Di qui l’accertata violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare letto alla luce del diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
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