La Corte Edu si pronuncia su un caso di custodia cautelare disposta dalle autorità spagnole “incommunicado” e senza garantire la presenza di un avvocato al momento dell’interrogatorio del ricorrente da parte della polizia. Durante l’interrogatorio, peraltro, il ricorrente aveva rilasciato
dichiarazioni autoincriminanti, che avevano poi determinato la sua condanna per reati di terrorismo. I Giudici di Strasburgo hanno rilevato, in particolare, che impedire al ricorrente, senza motivazione alcuna, di avere accesso al difensore, aveva minato l’equità del successivo procedimento penale nella misura in cui le sue iniziali dichiarazioni incriminanti erano state ammesse come prova. L’assenza, poi, di misure correttive durante il processo aveva irrimediabilmente pregiudicato i diritti di difesa del ricorrente.