Sorveglianza, Rivoluzione tecnologica e tutela dei diritti fondamentali

L’impatto delle nuove tecnologie ha generato effetti dirompenti sulle forme classiche della sorveglianza. Ai modelli di sorveglianza propri della modernità si sono affiancati sistemi di controllo inediti e pervasivi che, utilizzando le più potenti leve digitali ed informatiche, esercitano un potere illimitato ed impercettibile. Nell’era del post-moderno e della Rete nasce una nuova cultura della sorveglianza e delle sorveglianze caratterizzata dalla moltiplicazione esponenziale dei controllori e alla quale si accompagna la partecipazione più o meno (in)consapevole dei controllati. Sullo sfondo di uno scenario dominato da grandi “occhi elettronici” e da strutture di potere invisibili affiora la tensione, a tratti irriducibile, tra sorveglianza e tutela dei diritti. Di qui la necessità di riflettere su come preservare la dimensione “buona” della sorveglianza e  individuare i soggetti istituzionali che, contenendo e regolando il potere dei nuovi “sorveglianti”, sappiano creare ulteriori spazi e strumenti di garanzia per diritti e libertà. 

The impact of new technologies has generated disruptive effects on classic forms of surveillance. The surveillance models typical of modernity have been accompanied by unprecedented and pervasive control systems that, using the most powerful digital and IT levers, exercise unlimited and imperceptible power. In the era of post-modernity and the Internet, a new culture of surveillance and surveillance is born, characterized by the exponential multiplication of controllers and which is accompanied by the more or less (un)conscious participation of those controlled. Against the backdrop of a scenario dominated by large “electronic eyes” and invisible power structures, the tension, at times irreducible, emerges between surveillance and the protection of rights. Hence the need to reflect on how to preserve the “good” dimension of surveillance and identify the institutional subjects who, by containing and regulating the power of the new “supervisors”, know how to create further spaces and tools to guarantee rights and freedoms.