Il diritto negato alla sessualità nel regime penitenziario italiano

Alla vigilia della pronuncia della Corte Costituzionale sulla costituzionalità dell’art. 18 op, in calendario per il 5 dicembre, il presente contributo è volto a fornire una panoramica del diritto alla sessualità nel sistema esecutivo penale in Italia. A differenza degli altri Paesi, il nostro sistema non contempla un istituto specifico, nonostante la Costituzione riservi una particolare attenzione all’istituto della famiglia e l’ordinamento penitenziario ponga, a pieno titolo, i rapporti con i familiari fra gli elementi del trattamento. I tentativi di riforma legislativa, finora condotti, sono falliti. Nuovi spiragli di riconoscimento del diritto alla sessualità sono rappresentati dalla recente ordinanza n. 23 del 12 gennaio 2023, con cui il Magistrato di Sorveglianza di Spoleto ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 18 dell’ordinamento penitenziario per lo svolgimento di colloqui intimi, anche a carattere sessuale, con la persona convivente non detenuta, senza che sia imposto il controllo a vista da parte del personale di custodia. Ora la parola spetta alla Consulta che si è vista, a distanza di oltre dieci anni, nuovamente investita della quaestio.

On the eve of the Constitutional Court’s ruling on the constitutionality of the art. 18 op, on december 5th, this contribution aims to provide an overview of the right to sexuality in the criminal executive system in Italy. Although the Constitution reserves particular attention to the family institution and the penitentiary system put relationships with family members among the elements of treatment, a specific institution is not contemplated, unlike the systems of other countries. Legislative reform attempts conducted so far have failed. New glimmers of recognition of the right to sexuality are represented by the recent ordinance no. 23 of 12 January 2023, with which the Surveillance Magistrate of Spoleto raised the question of the constitutional legitimacy of the art. 18 of the Penitentiary Regulations for carrying out intimate conversations, even of a sexual nature, with the non-prisoner cohabiting person, without requiring visual control by the custodial staff. Now the Council has the final decision, after more than ten years, once again invested with the question.

Sarah Grieco Autore