La Pacem in terris, lo “Stato del valore umano” di Aldo Moro e la Costituzione

Il presente contributo si propone di rileggere, a sessant’anni dalla sua emanazione, i più significativi passaggi dell’enciclica di Giovanni XXIII Pacem in terris dedicati alla centralità della persona umana e alla sua intrinseca dignità – principi consacrati in seno all’art. 2 Cost. –, alla luce di alcune esternazioni dell’onorevole Aldo Moro, nella sua triplice veste di deputato all’Assemblea costituente, segretario di partito e Presidente del Consiglio dei ministri, passando attraverso le lungimiranti proposizioni contenute nel cosiddetto Codice di Camaldoli e gli arresti della giurisprudenza costituzionale.

This paper aims to read again, sixty years after its emanation, some crucial passages of the Encyclical Letter Pacem in terris that concern the centrality of the human person and its intrinsic dignity (principles which are enshrined in the Article 2 of the Italian Constitution), in the light of some speeches that Aldo Moro pronounced in his triple role of member of the Constituent Assembly, Party Secretary and President of the Council of Ministers, going through the propositions of the so-called Camaldoli Code and the decisions of the Italian Constitutional Court.