Il Consiglio di Stato sulle modalità applicative delle regole disciplinari militari (Consiglio di Stato, sez. II, sent. 18 maggio 2020, n. 3165)

Le disposizioni di disciplina militare trovano applicazione nei confronti degli appartenenti alle Forze armate a partire dalla loro incorporazione e fino alla cessazione dal servizio attivo, a condizione che gli interessati svolgano attività di servizio, si trovino in luoghi militari o comunque destinati al servizio, indossino l’uniforme ovvero si qualifichino, in relazione a compiti di servizio, come militari o si rivolgano ad altri militari in divisa o che si qualificano come tali. Alla luce di ciò, una condotta commessa nelle predette condizioni (nella specie, divulgazione di una nota di critica all’operato del Comandante generale dell’Arma senza il rispetto della prescritta via gerarchica dell’inoltro) non è sottratta alle regole disciplinari in questione per il solo fatto di essere posta in essere nella veste di privato cittadino ovvero di rappresentante di un’associazione parasindacale, diversamente consentendosi un facile aggiramento delle regole stesse, con grave nocumento della funzionalità del sistema che anche dalla loro compattezza trae il proprio prestigio e la propria autorevolezza.

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