La CEDU sulla differenza fra il valore di mercato e il valore catastale (CEDU, sez. III, sent. 21 novembre 2019, ric. n. 10899/12)

La Corte EDU si pronuncia sul caso di un esproprio di un terreno avvenuto per permettere la costruzione di una struttura per il Giochi Olimpici invernali del 2014. Il richiedente ritiene che l’importo ottenuto come indennità di esproprio fosse inferiore a quanto gli sarebbe effettivamente spettato, secondo il valore catastale. La Corte afferma che al fine di determinare se una misura di esproprio rispetti l’appropriato “equo equilibrio” e, in particolare, che non abbia imposto un onere sproporzionato al richiedente, è necessario prendere in considerazione le modalità di indennizzo previste dalla legislazione nazionale. Senza il pagamento di una somma ragionevolmente commisurata al valore della proprietà, una privazione della proprietà costituisce un’infrazione eccessiva. Ricorda, tuttavia, che l’art. 1 del prot. n. 1 non garantisce in tutti i casi il diritto al completo risarcimento, poiché obiettivi legittimi di pubblica utilità possono militare per il rimborso al di sotto del valore di mercato. La violazione dei diritti di cui all’art. 1 del Prot. n. 1 non può avere legittimità in assenza di un dibattito contraddittorio e rispettoso del principio di uguaglianza delle “armi”, che consente di discutere aspetti importanti per l’esito del caso. La Corte costata che nel caso di specie, esiste una differenza significativa di circa il 27% tra il valore catastale e quello di mercato, pari a circa cinquantadue mila euro. Durante il processo, il denunziante ha tentato di chiarire la differenza del prezzo, chiedendo al servizio catastale di produrre informazioni e richiedendo il completamento di una valutazione forense del valore di mercato. Tuttavia, il tribunale ha respinto queste richieste senza alcun motivo. Così facendo non è stata offerta al richiedente la possibilità di contestare effettivamente l’ammontare dell’indennità di esproprio. La Corte, affermando che non è stato rispettato il giusto equilibrio tra gli interessi dell’individuo e quelli della società, ritiene che ci sia stata una violazione dell’art. 1 Prot. n. 1 della Convenzione.

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