All’esito di una precedente condanna per l’Italia, sia per violazione dell’articolo 6 della Convenzione europea che assicura il diritto all’equo processo, sia dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 sul diritto di proprietà, in relazione alla vicenda delle c.d. “pensioni svizzere”, la Corte di Strasburgo ha deciso sulla quantificazione del danno subito dai ricorrenti. Nella specie i giudici hanno operato il calcolo degli importi tenendo conto della violazione perpetrata dall’Italia e della legittima aspettativa vantata dai ricorrenti prima dell’applicazione retroattiva della legge 296/2006 e hanno preso in considerazione il 55% della somma che sarebbe spettata prima delle modifiche legislative.
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