Dichiarata illegittima l’automatica applicazione della misura cautelare personale più afflittiva nei casi di non fattibilità tecnica delle particolari modalità di controllo di cui all’art. 275-bis cod. proc. pen.(Cass. Pen., sez. V, 29 gennaio 2025 – 28 febbraio 2025, n. 8379 )

La Quinta Sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato che, a seguito della sentenza dellaCorte costituzionale n. 173 del 2024, è illegittimo il provvedimento del giudice che dispongaautomaticamente una misura più afflittiva, qualora sia accertata la non fattibilità tecnica dellemodalità di controllo, nei casi di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ailuoghi […]

La Corte di Cassazione si pronuncia sulle verifiche demandate all’Autorità giudiziaria dello Stato di esecuzione nei casi di mandato di arresto emessi dal Regno Unito (Cass. Pen., sez. VI, 28 febbraio 2025 – 3 marzo 2025, n. 8851)

La Sesta Sezione penale della Corte di Cassazione ha statuito che, nei casi di mandato di arrestoemessi dal Regno Unito in base al cd. Accordo di partenariato del 24 dicembre 2020, sebbenel’esigenza di assicurare la presenza fisica dell’interessato nel processo penale a suo carico nel RegnoUnito appaia astrattamente compatibile con le finalità proprie dello strumento […]

La Cassazione penale si pronuncia in tema di misure cautelari personali stabilendo che il requisito dell’autonoma valutazione degli indizi da parte del giudice che emette il provvedimento genetico (ex art. 292, comma 1, lett. c), cod. proc. pen.) non è richiesto per l’ordinanza del Tribunale del riesame(Cass. pen., Sez. I, sent. 14/02/2025 (ud. 06.11.2024), n. 6231)

In tema di misure cautelari personali il requisito dell’autonoma valutazione degli indizi da parte delgiudice che emette il provvedimento genetico (ex art. 292, comma 1, lett. c), cod. proc. pen.) non èrichiesto per l’ordinanza del Tribunale del riesame, il quale può limitarsi a verificare la logicità ecompletezza degli elementi probatori acquisiti senza dover necessariamente ripetere […]

La Cassazione penale si pronuncia in tema di adozione di una misura cautelare stabilendo che il difensore ha diritto ad accedere ai supporti magnetici o informatici contenenti le registrazioni delle conversazioni intercettate.(Cass. pen., Sez. VI, sent. 17/02/2025 (ud. 04.12.2024), n. 6529)

In tema di adozione di una misura cautelare, il rifiuto, l’ingiustificata omissione o ritardo nelpermettere l’accesso del difensore ai supporti magnetici o informatici contenenti le registrazionidelle conversazioni intercettate determinano una nullità di ordine generale a regime intermedio aisensi dell’art. 178, lett. c), cod. proc. pen., impedendo l’utilizzo delle intercettazioni in fase cautelare.

La Corte di Cassazione si pronuncia sull’allontanamento di urgenza disposto dal Pubblico Ministero(Cass. Pen., Sez. VI, 22/01/2025 – 30/01/2025, n. 3892)

La Sesta Sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato che in sede di convalida del decretoapplicativo della misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dall’abitazione familiare,emesso dal pubblico ministero ex art. 384-bis comma 2-bis cod. proc. pen., il giudice, all’esito delcontraddittorio, è tenuto a verificare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e del pericolo direiterazione di […]

La Corte di Cassazione si pronuncia sul delitto di indebita destinazione di denaro o cose mobili (Cass. Pen., Sez. VI, 23/10/2024 – 04/02/2025, n. 4520)

La Sesta Sezione penale della Corte di Cassazione, in tema di delitti contro la pubblicaamministrazione, ha affermato che il delitto di indebita destinazione di denaro o cose mobiliex art. 314 bis cod. pen. non interferisce e non costituisce Lex mitior rispetto alle condotte dipeculato per distrazione.La nuova fattispecie di indebita destinazione interviene solo sulle condotte […]

La Cassazione penale si pronuncia in tema di ordinanza del G.i.p. che dispone l’imputazione coatta per condotte diverse da quelle indicate dal P.M. nella richiesta di archiviazione e nell’iscrizione nel registro degli indagati (Cass. pen., Sez. VI, sent. 22/01/2025 (ud. 19.12.2024), n. 2730)

È abnorme l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari che dispone l’imputazione coatta per condotte diverse da quelle indicate dal Pubblico Ministero nella richiesta di archiviazione e nell’iscrizione nel registro degli indagati. Tale potere di controllo è limitato al perimetro dell’iscrizione della notizia di reato nel registro.

La Cassazione penale si pronuncia in tema di misure di prevenzione e ha sancito che la qualificazione della pericolosità sociale può essere modificata dal giudice (Cass. pen., Sez. V, sent. 22/01/2025 (ud. 13.12.2024), n. 2734)

Nel procedimento per l’applicazione delle misure di prevenzione, la qualificazione della pericolosità sociale può essere modificata dal giudice, anche in assenza di contestazione specifica nella proposta, purché poggi sugli stessi elementi di fatto e sia garantito un contraddittorio effettivo e congruo sulle questioni dedotte.