La parola “razza” nella Costituzione, ovvero: della rilevanza costituzionale di una nozione scientificamente infondata

Durante sia il fascismo e sia i lavori in Assemblea costituente la parola “razza” è sempre stata impiegata in senso culturale e non certo scientifico, o antropologico. Il vincolo antirazziale di cui all’art. 3, comma 1, Cost., pertanto, non ha una valenza rivolta solamente al passato, così da scongiurare il tragico ripetersi delle persecuzioni dell’epoca; più ancora, esso è coerente con l’opzione personalista e con la conseguente esigenza del rispetto della dignità della persona umana. In tal senso esso è stato declinato diversamente nella storia repubblica, a seconda del differente contesto storico-culturale preso a riferimento, sino a legittimare la repressione del negazionismo storico in forza del necessario riconoscimento della dignità umana da parte dell’intera comunità sociale.

During both the fascism and the Constitutional Assembly works, the word “race” has always been used in a cultural sense and certainly not in a scientific or in an anthropological way. The anti-racial constraint pursuant to art. 3, paragraph 1, of the Constitution, therefore, does not have a value only for the past, so as to avoid the tragic repetition of the persecutions of the time; moreover, it is consistent with the personalist option and with the consequent need for respect for the dignity of the human person. In this sense it has been differently declined in the history of the republic, depending on the different historical-cultural context taken as a reference, up to legitimizing the repression of historical denial by virtue of the necessary recognition of human dignity by the entire social community.