A volte (non) ritornano: la Corte costituzionale sull’art. 23 d.lg. 16 luglio 2020, n. 76, che ha modificato la disciplina normativa del delitto di abuso d’ufficio (nota a Corte cost., 18 gennaio 2022, n. 8)

Con una recente decisione, il Giudice delle leggi ha dichiarato infondate o inammissibili tre questioni di legittimità costituzionale dell’art. 23 del c.d. Decreto semplificazioni, norma che ha parzialmente “depenalizzato” il delitto di abuso d’ufficio. Benché la parziale abolitio criminis sia stata oggetto di numerose e vivaci critiche (una su tutte: quella relativa al mezzo utilizzato dal legislatore per darvi seguito), la Corte costituzionale l’ha ritenuta meritevole di salvezza e ha dato conto dei correlati motivi all’interno della pronuncia in commento.AIn a recent decision, the Italian Constitutional Court rejected three arguments about the constitutional illegitimacy of Article 23 of Decree-law no. 76/2020, which decriminalized a huge part of the crime of “misconduct in public office” (in Italian: “abuso d’ufficio”). The article has been criticized because decriminalization was included in a decree-law; anyway, the Constitutional Court decided to give it a chance for the following reasons.