In tema di arresto in flagranza, l’art. 382 c.p.p. – nel tratteggiare il requisito della “sorpresa” dell’indiziato “con cose o tracce dalle quali appaia che egli abbia commesso il reato immediatamente prima” – non richiede che la P.G. assista direttamente ai fatti contestati, né che l’individuazione del reo avvenga in maniera non casuale: ciò che rileva è piuttosto la “diretta percezione da parte della [polizia giudiziaria] soltanto degli elementi idonei a farle ritenere sussistente, con altissima probabilità, la responsabilità del medesimo [arrestato], nei limiti temporali determinati dalla commissione del reato «immediatamente prima»”. Deve precisarsi che la nozione di “cose o tracce” non coincide necessariamente con il compendio del reato, purché vi siano elementi di fatto apprezzabili dagli operanti di p.g. Pertanto, in tale novero possono ricomprendersi non solo i tradizionali elementi integranti la nozione di “corpo del reato”, ma certamente anche altri dati di fatto (quali il vestiario descritto dalla vittima) la cui diretta constatazione può fondare con un alto grado di probabilità la colpevolezza dell’arrestato.
Post correlati
La Corte di Giustizia si pronuncia sulla cittadinanza dell’Unione europea (CGUE, Grande Sezione, 5 settembre 2023, C-689/21)
20 Settembre 2023
La Corte di Giustizia si pronuncia sul diritto di avvalersi di un difensore nel procedimento penale (CGUE, Quarta Sezione, 7 settembre 2023, C-209/22)
20 Settembre 2023
False autocertificazioni “Covid”: inoperatività del nemo tenetur se detegere (Cass. pen., Sez. V, 31 maggio – 21 agosto 2023, n. 35276)
20 Settembre 2023
L’onore collettivo: diffamazione ai danni di una persona giuridica (Cass. pen., Sez. V, 5 giugno – 7 settembre 2023, n. 36931)
20 Settembre 2023
Una nuova tappa in materia di concorso esterno: necessaria la prova certa del patto con la consorteria (Cass. Pen., sez. VI, sent. 7 marzo – 28 agosto 2023, n. 35888)
20 Settembre 2023