La Corte di Giustizia si pronuncia sull’autorità di cosa giudicata riconosciuta a una sentenza di un organo giurisdizionale superiore ritenuta contraria al diritto dell’Unione (CGUE, Prima Sezione, Sentenza 4 marzo 2020, C-34/19)

Il diritto dell’Unione dev’essere interpretato nel senso che esso non impone a un giudice nazionale di disapplicare le norme di procedura interne che riconoscono autorità di cosa giudicata a una pronuncia di un organo giurisdizionale, anche qualora ciò consenta di porre rimedio a una violazione di una disposizione del diritto dell’Unione, senza con ciò escludere […]

La Corte di Giustizia si pronuncia in tema di rinvio del beneficio del diritto di avvalersi di un difensore (CGUE, Seconda Sezione, Sentenza 12 marzo 2020, C-659/18)

La direttiva 2013/48/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2013, relativa al diritto di avvalersi di un difensore nel procedimento penale e nel procedimento di esecuzione del mandato d’arresto europeo, al diritto di informare un terzo al momento della privazione della libertà personale e al diritto delle persone private della libertà personale […]

Reato di omessa dichiarazione e delega al commercialista (Cass. Pen., sez. III, sent. 14 gennaio 2020 – 10 marzo 2020, n. 9417)

L’affidamento ad un professionista dell’incarico di predisporre e presentare la dichiarazione annuale dei redditi non esonera il soggetto obbligato dalla responsabilità penale per il delitto di omessa dichiarazione. Colui che abbia affidato al commercialista ovvero ad un consulente fiscale l’incarico di compilare la dichiarazione, non può dirsi, per ci stesso, esonerato da responsabilità, sia perchè […]

Omesso versamento IVA e pagamento dei lavoratori dipendenti: opera la scriminante ex art. 51 c.p.? (Cass. Pen., sez. III, sent. 28 gennaio 2020 – 3 marzo 2020, n. 8519)

L’omesso versamento IVA non può essere giustificato ex art. 51 c.p. dal pagamento degli stipendi dei lavoratori dipendenti, in quanto l’ordine di preferenza in tema di crediti prededucibili, che impone l’adempimento prioritario dei crediti da lavoro dipendente rispetto ai crediti erariali, vige nel solo ambito delle procedure esecutive e fallimentari e non può essere richiamato […]

La Corte Costituzionale sulla non applicabilità retroattiva della legge n. 3/2019 (cd. Spazzacorrotti) (Corte cost., sent. 11 febbraio 2020 – 12 febbraio 2020, n. 32)

La Corte ha dichiarato costituzionalmente l’illegittimità costituzionale, per contrasto con l’art. 25, secondo comma, Cost., dell’art. 1, comma 6, lettera b), della legge n. 3 del 2019, in quanto interpretato nel senso che le modificazioni introdotte all’art. 4-bis, comma 1, della legge n. 354 del 1975, si applichino anche ai condannati che abbiano commesso il […]

Il diritto del figlio di vivere con i propri genitori può essere limitato come extrema ratio solo in caso di endemico e radicale stato di abbandono (Cass. Civ., sez. I, sent. 6 novembre 2019 – 13 febbraio 2020, n. 3654)

In tema di adozione, il prioritario diritto fondamentale del figlio di vivere, nei limiti del possibile, con i suoi genitori e di essere allevato nell’ambito della propria famiglia, sancito dalla L. n. 184 del 1983, art. 1 impone particolare rigore nella valutazione dello stato di adottabilità, ai fini del perseguimento del suo superiore interesse, potendo […]

La Cassazione sulla qualificazione contrattuale dei rider : tutelare i lavoratori in condizioni di debolezza economica, operanti nella zona grigia tra autonomia e subordinazione (Cass. Civ., Sez. Lavoro, sent. 14 novembre 2019- 24 gennaio 2020, n. 1663)

La Cassazione afferma che i rider titolari di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa hanno diritto a essere retribuiti come lavoratori subordinati a norma del Jobs act articolo 2, comma 1, del Dlgs 81/2015 senza la necessità che il rapporto si converta in una forma di lavoro dipendente. Il rapporto di lavoro dei cosiddetti […]

Il diritto al nome quale diritto inviolabile e insopprimibile a nell’intima relazione fra identità sessuale e segni distintivi della persona (Cass. Civ., Sez. I, ord. 5 dicembre- 17 febbraio 2020, n. 3877)

La Suprema Corte di Cassazione relativamente all’ipotesi di rettificazione dell’attribuzione di sesso, rende consequenziale la rettificazione del prenome, ritendendo però che il medesimo non debba necessariamente essere convertito nel genere scaturente dalla rettificazione, dovendo invece il giudice tener conto del nuovo prenome così come gli viene indicato dalla persona, anche laddove sia del tutto diverso […]

Il perdurante uso del cognome maritale dopo il divorzio può costituire un pregiudizio per il coniuge che non vi acconsenta e che intenda ricreare un nuovo nucleo familiare riconoscibile (Cass. Civ., sez. I, sent. 11 dicembre 2019 – 12 febbraio 2020, n. 3454)

La possibilità di consentire con effetti di carattere giuridico-formali la conservazione del cognome del marito, accanto al proprio, dopo il divorzio, è da considerarsi una ipotesi straordinaria affidata alla decisione discrezionale del giudice di merito secondo criteri di valutazione propri di una clausola generale, ma che non possono coincidere con il mero desiderio di conservare […]