Il saggio concerne la (debole) influenza delle pronunce della Corte EDU su quelle della Corte costituzionale italiana nell’ambito del conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato e quindi in tema di autonomia degli organi costituzionali. Dopo una breve introduzione (par. 1), vengono riportati in proposito tre esempi (relativi alla indipendenza dei parlamentari e all’immunità per le opinioni da questi espresse; all’autonomia del Governo nel decidere se iniziare le trattative con le confessioni religiose; alla autodichia degli organi costituzionali). L’ultimo paragrafo è dedicato alle conclusioni: lo Stato non ha perduto la sua centralità nel costituzionalismo contemporaneo, ma al tempo stesso è strutturalmente aperto a differenti ordinamenti dei quali riconosce l’autonomia o l’indipendenza
The essay concerns the (weak) influence of ECHR decisions on Italian Constituzional Court ones, with particular regard to the conflict of attribution between powers of the State and to autonomy of constitutional bodies. After a short introduction (par. 1), this is expleined through three examples (on indipendence of members of Parliament and their immunity for opinion expressed; on autonomy of Government to start negotiations with religious confessions; on autodichia of constitutional bodies). The last paragraph is dedicated to the conclusion: the State remain central in the contemporary constitucionalism, but at the same time opened to different orders recognized as autonomous or independent.