Ogni ordinamento esprime dinamiche culturali che si muovono dalle conoscenze qualificate di alcuni ceti alla considerazione delle tendenze di opinioni e di costumi presenti nel corpo sociale. Il potere pubblico non è mai indifferente rispetto a tali dimensioni, anzi la Costituzione italiana impone allo Stato di intervenire sotto tanti profili e con tanti mezzi, a partire dall’istruzione e dalla formazione scolastica, alla promozione ed alla tutela del patrimonio culturale, al sostegno alla ricerca scientifica. Criterio dell’attività dello Stato nel settore culturale dovrebbe essere quello di preservare ed addirittura promuovere il pluralismo sociale: esito piuttosto condiviso, ma che al tempo stesso mostra difficoltà e persino contraddizioni se si considera che, ad esempio, la preservazione dell’identità culturale comporta anche l’intervento in campi assolutamente delicati come quello della formazione dei giovani e persino quello religioso, mentre la promozione della cultura esige l’estensione del sostegno a settori innovativi.
Every system expresses cultural dynamics that move from the qualified knowledge of some classes to the consideration of trends in opinions and customs present in the social body. Public power is never indifferent to these dimensions. The Italian Constitution requires the State to intervene in many respects and with many instruments, starting from education and scholastic training, to the promotion and protection of cultural heritage, to support for scientific research. The criterion of the State’s activity in the cultural sector should be that of preserving and even promoting social pluralism: a rather shared outcome, but which at the same time shows difficulties and even contradictions if one considers that, for example, the preservation of cultural identity also involves intervention in absolutely delicate fields such as that of the education of young people and even the religious one, while the promotion of culture requires the extension of support to innovative sectors.