Regionalismo differenziato e garanzia dei diritti sociali: profili di compatibilità costituzionale e potenziali benefici

Nonostante i timori per il mantenimento della coesione sociale nazionale legata alla sua attuazione, il cosiddetto “regionalismo differenziato”, se interpretato alla luce delle coordinate presenti nella Costituzione italiana, può costituire un’opportunità, non solo per il rilancio del regionalismo italiano ma, potenzialmente, anche per la crescita e l’espansione del circolo virtuoso del benessere, già raggiunto oggi con ottimi risultati da alcune Regioni, mettendosi al servizio non solo dei cittadini di quei territori specifici ma, secondo il principio di solidarietà interregionale , di tutta la comunità nazionale. L’esito positivo della negoziazione per la concessione di ulteriori e diverse forme di autonomia alle Regioni nel percorso del regionalismo differenziato può, infatti, se spurgato dalla presenza di meccanismi propedeutici a un regionalismo meramente funzionalista, rappresenta sicuramente un’opportunità per rafforzare dell’azione svolta dai legislatori regionali. Questi ultimi, costituendo una risorsa inestimabile per il sostegno e l’implementazione dei diritti sociali, hanno in passato rappresentato veri e propri laboratori all’avanguardia nelle politiche e negli interventi, spesso, successivamente, ripresi dalle istituzioni di livello centrale.

Despite the fears for the maintenance of national social cohesion linked to its implementation, the so called “differentiated regionalism”, if interpreted in the light of the coordinates present in the Italian Constitution, can constitute an opportunity, not only for the revival of Italian regionalism but, potentially, also for growth and expansion of the virtuous circle of welfare, already achieved today with excellent results by some Regions, placing itself at the service not only of the citizens of those specific territories but, in accordance with the principle of interregional solidarity, of the entire national community.
The positive outcome of the negotiation for the granting of further and different forms of autonomy to the Regions in the path of differentiated regionalism can, in fact, if purged by the presence of mechanisms propaedeutic to a merely functionalist regionalism, certainly represents an opportunity for strengthening of the action carried out by the regional legislators. The latter, constituting an invaluable resource for the support and implementation of social rights, have in the past represented real laboratories at the forefront of policies and interventions, often, later, taken up by the central level institutions.