La legge 1 dicembre 2018, n. 132 ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento l’istituto della revoca della cittadinanza, come sanzione accessoria alla pena principale, in caso di condanna per una serie di reati commessi per finalità di terrorismo. I potenziali destinatari della nuova sanzione sono coloro che hanno acquisito la cittadinanza in un momento successivo alla nascita; sono pertanto esclusi i cittadini iure sanguinis. Dopo una disamina dell’attuale disciplina in tema di cittadinanza e dei suoi molteplici tentativi di riforma, il presente elaborato analizza le principali novità introdotte, rilevandone le criticità e i possibili profili di incostituzionalità alla luce degli articoli 3, 10, c.2, 22, 117, c.1, Cost. Infine, vengono esaminate le principali ipotesi di perdita della cittadinanza presenti nelle legislazioni dei Paesi europei, individuandone i tratti comuni e le principali differenze, anche in un’ottica di rispetto degli obblighi assunti a livello internazionale.
On 1sst December 2018, Law no. 132 was introduced for the first time in our legal system, institutionalizing the revocation of citizenship – as an ancillary sanction to the main penalty, – for those convicted for terrorist offences. Potential recipients of the new sanction are those who have acquired citizenship after birth; therefore, jure sanguinis citizens are excluded. After examining the current rules about citizenship and the many attempts to reform them, this document analyses the main innovations introduced, showing the critical issues and possible unconstitutionality on the basic of Articles 3, 10, c.2, 22, 117, c.1 of the Constitution. Finally, the main hypotheses of loss of citizenship were examined in the legislations of the European countries, identifying the common features and the main differences, in view of international obligations.