Persona e proprietà nel caleidoscopio delle fonti

Persona e proprietà nel caleidoscopio delle fonti, una riflessione sui diversi modelli proprietari: un modello tradizionale ed originario codicistico, incentrato su una proprietà esclusiva, in una logica personalistica ed individualistica pura; il modello costituzionale, incentrato sulla proprietà socialmente rilevante, diritto naturale e primigenio che la Costituzione può solo riconoscere, ma anche limitare attraverso la funzione sociale ed il fine pubblico o di interesse generale; un modello euro-unitario, orientato ad una concezione della proprietà come diritto di libertà, in particolare l’art. 17 della Carta di Nizza e l’art. 1 del Protocollo Addizionale, che muove dalla nozione di bene, per giungere ad un’ampia nozione di proprietà, intesa quale bene che fa parte del patrimonio della persona, meritevole di protezione, riproponendo, altresì, la problematica inclusione o esclusione della proprietà dal catalogo dei diritti umani. Ed infine, l’ultimo modello che sembra poter essere individuato nella non categoria dei beni comuni (o commons), da considerare, piuttosto, risorse naturali ed umane, una non proprietà esclusiva, una proprietà inclusiva, ove si preferisca, collettiva o diffusa: certamente un nuovo itinerario della proprietà ed una nuova via dei diritti della persona, nella prospettiva dei diritti umani. Nell’ambito dell’indagine proposta, è parso utile soffermarsi su alcune significative applicazioni della proprietà euro-unitaria, con particolare riferimento al fenomeno delle occupazioni acquisitive e sananti ad opera della Pubblica amministrazione, che sembra fornire spunti di riflessione particolarmente significativi circa l’incontro/scontro tra i due modelli, quello interno e costituzionale e quello euro-unitario. Con un riferimento sia alla c.d. usucapione pubblica, sia alla proprietà edilizia ed alle dinamiche relative all’introduzione dei limiti inderogabili allo ius aedificandi, che rilevanti effetti sembra abbiano prodotto sulla portata del principio di conformazione, che caratterizza, oggi ancor di più che in passato, il contenuto del diritto di proprietà.

Person and property in the kaleidoscope of sources, a reflection on the different proprietary models: a traditional and original codicistic model, focused on an exclusive property, in a pure personalistic and individualistic logic; the constitutional model, centered on socially relevant property, natural and primeval law that the Constitution can only recognize, but also limit it through the social function and the public purpose or of general interest; a euro-unitary model, oriented towards a conception of property as a right of freedom, in particular art. 17 of the Charter of Nice and the art. 1 of the Additional Protocol, which moves from the notion of good, to arrive at a broad notion of property, understood as a good that is part of the patrimony of the person, worthy of protection, also re-proposing the problematic inclusion or exclusion of the property from the catalog of human rights. And finally, the last model that seems to be identified in the non category of common goods (o commons), to be considered, rather, natural and human resources, a non exclusive property, an inclusive property, where preferred, collective or diffused: certainly a new itinerary of ownership and a new way of human rights, with a view to human rights. As part of the proposed survey, it seemed useful to dwell on some significant applications of euro-unitary property, with particular reference to the phenomenon of acquisitive and healing occupations by the Public Administration, which seems to provide particularly significant insights about the meeting / clash between the two models, the internal and constitutional one and the euro-unitary one. With a reference to both the c.d. public usucapion, both to the building property and to the dynamics relative to the introduction of the mandatory limits to the ius aedificandi, which significant effects seem to have produced on the scope of the conformation principle, which characterizes, today even more than in the past, the content of the right to property.