Il lavoro si interroga, in una prospettiva comparativa che coinvolge la Svizzera e l’Ungheria, sui limiti che incontra il procedimento di revisione costituzionale, quando siano in discussione i valori fondanti di un ordinamento che voglia dirsi autenticamente democratico. Valori che, nel caso elvetico, pure in presenza della possibilità di ricorrere a una revisione totale del testo costituzionale, realizzatasi anche in tempi recenti, trovano la loro garanzia sostanziale nella regola che prevede che la revisione costituzionale (totale o parziale non importa) debba trovare il sostegno di una doppia maggioranza, rispettivamente la maggioranza del popolo e la maggioranza dei Cantoni, oltre che nella piena maturità del sistema democratico svizzero, frutto di una storia plurisecolare che ha sempre riconosciuto i diritti di partecipazione popolare. Valori che, invece, nel caso ungherese, a partire dall’adozione della Legge fondamentale del 2011 e a seguito dell’approvazione di tutti gli emendamenti successivi, approvati anche grazie agli effetti iper-maggioritari della legge elettorale che ha ampliato il consenso politico intorno al Premier Orbán, sono stati invece fortemente messi in discussione, se non largamente ridimensionati, facendo dell’assetto costituzionale magiaro, non ancora del tutto consolidato, anche dopo la trasformazione della forma di Stato, da socialista a democratica, il “campione” delle c.d. democrazie illiberali europee.
This paper analyses how democratic values and principles can limit constitutional review mechanism and constitutional amendments in two different case studies, Switzerland, a consolidated liberal democracy after almost two centuries, and Hungary, a young constitutional democracy, born after the end of communism in 1989. In Switzerland, even though it is possible to amend entirely the federal Constitution, the protection of fundamental values of democracy is guaranteed finally by the constitutional Article that establishes that all constitutional amendments have to adopt by a double majority of Swiss people and of Swiss Cantons. In Hungary, after the adoption of the Fundamental Law in 2011 and after eight constitutional amendments in seven years, approved by an unicameral Parliament in which the coalition of political parties that support the Premier Orbán have the majority of 2/3 of members, some fundamental values of democracy, rule of law and protection of human rights have been dismantled and this State is by now considered the champion of so called illiberal democracies in Europe.