Il danno per la mancata acquisizione del consenso informato è suscettibile di autonomo risarcimento (Cass. Civ., sez. III, sent. 25 settembre 2018 – 25 giugno 2019, n. 16892)

Il consenso informato attiene al diritto fondamentale della persona all’espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto dal medico e quindi alla libera e consapevole autodeterminazione del paziente anche in ordine alle conseguenti implicazioni verificabili, atteso che nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Invece, il trattamento medico terapeutico ha viceversa riguardo alla tutela del diverso diritto fondamentale alla salute. Ne consegue che la mancata acquisizione, da parte del sanitario, del consenso informato del paziente costituisce prestazione altra e diversa rispetto a quella avente ad oggetto l’intervento medico, sicchè in ragione della diversità dei diritti – rispettivamente, all’autodeterminazione delle scelte terapeutiche ed all’integrità psicofisica – pregiudicati nelle due differenti ipotesi dà luogo ad un danno suscettibile di ulteriore e autonomo risarcimento rispetto a quello dovuto per la errata esecuzione dell’intervento medico.

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