Il caso deciso dalla Corte EDU ha oggetto il ricorso presentato da alcuni ricorrenti che hanno
lamentato la violazione dell’art. 3 della Convenzione. In particolare, la doglianza ha riguardato
l’applicazione di misure presuntivamente ritenute lesive della dignità umana, essendo stati – i
ricorrenti – rinchiusi in una gabbia metallica durante lo svolgimento del processo che li vedeva
imputati. Ai Giudici di Strasburgo la questione è risuonata nota, essendo stati chiamati ad
occuparsene nel 2017, e già allora avevano ritenuto tale pratica un trattamento degradante vietato
dall’articolo 3 della Convenzione e lesivo della dignità umana. La stessa conclusione è stata, perciò,
raggiunta anche in questo caso in cui la Corte non ha potuto non ribadire che la reclusione dei
ricorrenti in una gabbia metallica dinanzi al tribunale durante il procedimento penale a loro carico
equivale a trattamento degradante.