La Corte costituzionale, con ordinanza n. 4/2021, ha sospeso gli effetti della legge della Regione Valle d’Aosta n. 11/2020, contenente misure anti-Covid meno restrittive rispetto a quelle statali. La decisione è stata presa in via d’urgenza, in accoglimento dell’istanza cautelare proposta dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Come segnalato nel Comunicato stampa della Corte, è la prima volta che quest’ultima sospende, in via cautelare, gli effetti di una legge. Nella specie, i giudici costituzionali hanno riconosciuto la sussistenza sia del fumus boni iuris, in quanto le disposizioni regionali pertengono alla materia della profilassi internazionale di competenza
esclusiva dello Stato, ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lettera q), Cost., sia del «rischio di un grave e irreparabile pregiudizio» all’interesse pubblico e ai diritti dei cittadini. E infatti, consentire nelle more della decisione delle questioni promosse (la cui trattazione è fissata per il 23.02.2021) misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19 di minor rigore rispetto a quelle statali con il conseguente aggravamento del rischio di contagio sia pure su base locale – comprometterebbe non solo l’interesse pubblico a una gestione unitaria dell’epidemia a livello nazionale (pur non escludendosi “diversificazioni regionali nel quadro di una leale collaborazione”), ma la salute stessa delle persone. Poiché, dunque, i limiti propri della fase cautelare impediscono una verifica analitica delle singole disposizioni contenute dalla legge regionale impugnata, la Corte costituzionale ha sospeso gli effetti dell’intera legge regionale valdostana.