Secondo i giudici amministrativi capitolini, le valutazioni effettuate ai fini dell’accertamento dei requisiti psico-fisici di idoneità al servizio, in occasione di un concorso pubblico, costituiscono tipica manifestazione di discrezionalità tecnico-amministrativa che, tuttavia, non sfuggono al sindacato giurisdizionale, laddove siano ravvisabili macroscopici travisamenti di fatto. In questi casi è ammissibile il ricorso alla verificazione ai fini dello scrutinio della correttezza della valutazione di inidoneità psico-fisica espressa dalla Commissione esaminatrice concorsuale.
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