Legittimo il diniego del permesso di soggiorno non recante motivazione sui legami familiari, in presenza di gravi reati commessi dal richiedente. (Consiglio di Stato, sez. III, sent. 26 febbraio 2020, n. 1415)

E’ legittimo il provvedimento di diniego del permesso di soggiorno adottato dal Questore che, in presenza di condanne per reati di particolare gravità, ai fini della pericolosità sociale, si sia limitato a sottolineare, ai fini del diniego, la particolare gravità dei reati senza spiegare perché gli interessi familiari fossero stati considerati subvalenti rispetto alla sicurezza dello Stato. In particolari casi, connotati da condanne penali per reati di notevole gravità ed allarme sociale, l’obbligo di motivazione sul bilanciamento (con i legami familiari) può essere basato anche sulla gravità del reato, sussistendo una soglia di gravità oltre la quale il comportamento criminale essendo oggettivamente intollerabile per il paese ospitante, non può mai bilanciarsi con quello privato alla vita familiare.

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