Il Consiglio di Stato sul decreto di acquisizione sanante intervenuto in corso di giudizio. (Consiglio di Stato, sez. II, sent. 12 febbraio 2020, n. 1087)

Con riferimento alla sopravvenienza del decreto di acquisizione sanante ex art. 42 bis, d.P.R. n. 327 del 2001 sui contenziosi in corso – anche in forza di quanto sancito dall’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato 20 gennaio 2020, nn. 2, 3 e 4 – va rilevato che l’adozione di tale provvedimento, da parte dell’Amministrazione procedente, costituisce il rimedio formale necessario per far cessare l’illecito permanente dell’occupazione sine titulo, alternativo solo alla restituzione del bene, previa rimessa in pristino, quale scelta da privilegiare previa valutazione della fattibilità e comparazione motivata degli interessi in gioco. Sotto un profilo processuale, la sua adozione fa sì che tutte le aspettative di tutela del privato, risarcitorie e restitutorie, si canalizzino nell’eventuale contenzioso avente ad oggetto il provvedimento di acquisizione sanante intervenuto nel corso del giudizio che, conseguentemente, deve concludersi con una declaratoria di improcedibilità del ricorso.

Redazione Autore