Sul divieto di utilizzazione dei risultati delle intercettazioni in procedimenti diversi da quelli per i quali sono state autorizzate. (Cass. Pen., Sez. Un., 28 novembre 2019-2 gennaio 2020, n. 51)

In tema di intercettazioni, il divieto di cui all’art. 270 c.p.p. di utilizzazione dei risultati delle captazioni in procedimenti diversi da quelli per i quali le stesse siano state autorizzate – salvo che risultino indispensabili per l’accertamento di delitti per i quali è obbligatorio l’arresto in flagranza – non opera con riferimento agli esiti relativi ai soli reati che risultino connessi, ex art. 12 c.p.p., a quelli in relazione ai quali l’autorizzazione era stata “ab origine” disposta, sempre che rientrino nei limiti di ammissibilità previsti dall’art. 266 c.p.p.

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