La CEDU su giornalismo investigativo e rispetto della vita privata di un ex presidente croato(CEDU, sez. II, sent. 30 maggio 2023, ric. n. 45066/17)

La Cedu si pronuncia sul caso riguardante l’archiviazione dell’azione civile per diffamazione di un
ex presidente della Croazia in merito ad un articolo pubblicato su un portale di notizie Internet che
suggeriva il suo coinvolgimento in attività criminali durante il suo mandato (ipotesi di tangenti in
relazione all’approvvigionamento di veicoli blindati per l’esercito croato da una compagnia
finlandese). Secondo il ricorrente, i tribunali nazionali, respingendo la sua azione civile per
risarcimento danni, non avevano protetto la sua reputazione in violazione del suo diritto al rispetto
della vita privata.
I Giudici di Strasburgo hanno osservato che l’articolo in questione riguardava, in realtà, questioni di
pubblico interesse, non avendo preso di mira la vita privata del ricorrente, bensì la sua condotta
nell’esercizio delle funzioni pubbliche e, nel riferire quanto dichiarato in documenti ufficiali, non
conteneva una accusa inequivocabile di partecipazione ad attività criminali. La Corte sottolinea
l’importanza del ruolo di “guardiano” dei media: il giornalismo investigativo garantisce che le
autorità possano essere chiamate a rendere conto della loro condotta.
In definitiva, secondo la Corte (con cinque voti contro due) i tribunali croati avevano raggiunto un
giusto equilibrio tra il diritto dell’ex presidente al rispetto della sua vita privata (art.8) e il diritto del
portale di notizie alla libertà di espressione (art.10).

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