La Corte EDU sulle inadeguate condizioni dei centri di detenzione (CEDU, IV sez., sent. 16 maggio 2024, ric. n.27381/17)

La Corte EDU si è pronunciata sul caso avente ad oggetto il ricorso presentato da un cittadino
rumeno, il quale ha lamentato le inadeguate e pessime condizioni del centro di detenzione presso il
quale è stato carcerato. Il ricorrente, recluso in due diversi periodi (2014-2018) e (2019-2021), ha
denunciato in entrambi i casi di essere stato sottoposto ad un regime carcerario in contrasto con le
garanzie di cui all’art. 3 della Convenzione. Più in particolare, ha reclamato la mancanza di aria
fresca, la presenza di muffe ed insetti, la temperatura inadeguata etc.
La Corte di Strasburgo ha ritenuto il ricorso ricevibile solo in parte, respingendo la doglianza
del ricorrente relativa alla sua seconda detenzione per mancato esaurimento delle vie di ricorso
interne. Quanto, invece, al primo periodo di detenzione, la Corte ha constatato l’effettiva violazione
dell’art. 3, ribadendo che la grave mancanza di spazio in una cella penitenziaria considerata sia
isolatamente sia congiuntamente ad altre carenze, costituisce un elemento decisivo al fine di ritenere
la descritta condizione detentiva degradante ed inadeguata.

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