Una nuova tappa in materia di concorso esterno: necessaria la prova certa del patto con la consorteria (Cass. Pen., sez. VI, sent. 7 marzo – 28 agosto 2023, n. 35888)

Ai fini dell’accertamento della responsabilità del politico per concorso esterno nell’associazione
mafiosa, rileva non la mera vicinanza al gruppo criminale od ai suoi esponenti, anche di spicco, e
neppure la semplice accettazione del sostegno elettorale dell’organizzazione criminosa, ma la prova
del patto in virtù del quale l’uomo politico, in cambio dell’appoggio elettorale, si impegni a sostenere
le sorti della stessa organizzazione in un modo che, sin dall’inizio, sia idoneo a contribuire al suo
rafforzamento o consolidamento.
Conseguentemente, l’eventuale esecuzione del patto, da parte del politico – consistente
nell’adempimento degli impegni assunti – non incide sul profilo consumativo della fattispecie,
potendo rilevare soltanto ai fini della relativa prova.

Redazione Autore