Niente licenziamento per il lavoratore che si sottrae, per ragioni connesse al suo stato di salute, al compito affidatogli e che accompagna questa palese ribellione con un linguaggio scurrile. In questo caso il lavoratore si è reso colpevole di una insubordinazione non grave, cioè non così forte da giustificare l’allontanamento deciso dall’azienda, anche in considerazione della circostanza che il licenziamento avrebbe privato dei mezzi di sostentamento non solo il lavoratore ma anche la sua famiglia.
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