La Corte Edu si pronuncia sul caso di una donna rumena addetta alle pulizie in una stazione ferroviaria che aveva invano denunciato il direttore della stazione stessa per molestie sessuali sul posto di lavoro. Senza esprimersi sulla colpevolezza o meno dell’accusato, i Giudici di Strasburgo hanno ritenuto significativamente viziata l’indagine svolta dalle autorità interne, con inosservanza dell’obbligo dello Stato di tutelare l’integrità personale della ricorrente e di adottare misure di protezione della stessa dalla c.d. vittimizzazione secondaria. Di qui il riconoscimento dell’avvenuta grave violazione del diritto al rispetto della vita privata della ricorrente (art.8 Cedu).
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