La Cassazione sui tempi dell’oblio. L’importanza del fattore temporale sul diritto (Cass. Civ., Sez. I, ord. 18 febbraio- 19 maggio 2020, n. 9147)

La Corte di Cassazione torna a riflettere sull’incidenza del fattore temporale sul diritto all’oblio, inteso quest’ultimo come diritto di ciascuno alla cancellazione di dati o notizie relativi a fatti del passato, una volta che sia trascorso un considerevole lasso di tempo. Il diritto alla dimenticanza, o anche oblio, tutela il soggetto che viene leso nella sua sfera di riservatezza e identità personale da avvenimenti narrati in passato e che non risultano più attuali per descrivere la sua identità e immagine, sia dal punto di vista individuale che sociale tale da consentire una piena esplicazione della personalità. La Corte nella stessa pronuncia ha fornito precisazioni, nello specifico sulla cancellazione dei dati di una persona su internet e sul bilanciamento dei diversi diritti che vengono in gioco, tra cui quello alla riservatezza e quello di cronaca e informazione giornalistica evidenziando l’importanza dell’interesse pubblico sui fatti di cronaca, l’importanza della memoria storica e ponendo alcuni interrogativi circa la valutazione del lasso temporale come presupposto del diritto all’oblio, richiamando il conteggio temporale anche in relazione al periodo di tempo trascorso tra patteggiamento e proposizione del ricorso in Cassazione.

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