La Corte di Cassazione sul riconoscimento del diritto di protezione internazionale dello straniero (Cass. Civ., sez. VI, ord. 19 dicembre 2019 – 11 marzo 2020, n. 6690)

Nei giudizi di protezione internazionale l’esame officioso della situazione generale esistente nel Paese di origine del cittadino straniero svolto dal giudice del merito deve essere specifico e dar conto delle fonti dì informazione consultate. Ne consegue che incorre nella violazione dell’art. 8, comma 3, d.lgs. n. 25/2008, oltre che nel vizio di motivazione apparente, la […]

Il diritto del figlio di vivere con i propri genitori può essere limitato come extrema ratio solo in caso di endemico e radicale stato di abbandono (Cass. Civ., sez. I, sent. 6 novembre 2019 – 13 febbraio 2020, n. 3654)

In tema di adozione, il prioritario diritto fondamentale del figlio di vivere, nei limiti del possibile, con i suoi genitori e di essere allevato nell’ambito della propria famiglia, sancito dalla L. n. 184 del 1983, art. 1 impone particolare rigore nella valutazione dello stato di adottabilità, ai fini del perseguimento del suo superiore interesse, potendo […]

La Cassazione sulla qualificazione contrattuale dei rider : tutelare i lavoratori in condizioni di debolezza economica, operanti nella zona grigia tra autonomia e subordinazione (Cass. Civ., Sez. Lavoro, sent. 14 novembre 2019- 24 gennaio 2020, n. 1663)

La Cassazione afferma che i rider titolari di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa hanno diritto a essere retribuiti come lavoratori subordinati a norma del Jobs act articolo 2, comma 1, del Dlgs 81/2015 senza la necessità che il rapporto si converta in una forma di lavoro dipendente. Il rapporto di lavoro dei cosiddetti […]

Il diritto al nome quale diritto inviolabile e insopprimibile a nell’intima relazione fra identità sessuale e segni distintivi della persona (Cass. Civ., Sez. I, ord. 5 dicembre- 17 febbraio 2020, n. 3877)

La Suprema Corte di Cassazione relativamente all’ipotesi di rettificazione dell’attribuzione di sesso, rende consequenziale la rettificazione del prenome, ritendendo però che il medesimo non debba necessariamente essere convertito nel genere scaturente dalla rettificazione, dovendo invece il giudice tener conto del nuovo prenome così come gli viene indicato dalla persona, anche laddove sia del tutto diverso […]

Il perdurante uso del cognome maritale dopo il divorzio può costituire un pregiudizio per il coniuge che non vi acconsenta e che intenda ricreare un nuovo nucleo familiare riconoscibile (Cass. Civ., sez. I, sent. 11 dicembre 2019 – 12 febbraio 2020, n. 3454)

La possibilità di consentire con effetti di carattere giuridico-formali la conservazione del cognome del marito, accanto al proprio, dopo il divorzio, è da considerarsi una ipotesi straordinaria affidata alla decisione discrezionale del giudice di merito secondo criteri di valutazione propri di una clausola generale, ma che non possono coincidere con il mero desiderio di conservare […]

Legittima la decisione di Facebook di oscurare le pagine di Forza Nuova (Tribunale di Roma, sez. dir. persona e imm.civ., sent. 23 febbraio 2020)

Dal complesso quadro di fonti costituzionali e sovranazionali emerge con chiarezza che tra i limiti alla libertà di manifestazione del pensiero, nel bilanciamento con altri diritti fondamentali della persona, assume un particolare rilievo il rispetto della dignità umana ed il divieto di ogni discriminazione, a garanzia dei diritti inviolabili spettanti ad ogni persona. La libertà […]

Solo circostanze eccezionali permettono di conservare il cognome del marito dopo il divorzio (Cass. Civ., sez. I, sent. 11 dicembre 2019 – 12 febbraio 2020, n. 3454)

La possibilità di consentire con effetti di carattere giuridico-formali la conservazione del cognome del marito, accanto al proprio, dopo il divorzio, è un’ipotesi straordinaria affidata alla decisione discrezionale del giudice non potendosi escludersi che il perdurante uso del cognome maritale possa costituire un pregiudizio per il coniuge che non vi acconsenta e che intenda ricreare, […]

La sicurezza sul lavoro in connessione teleologica con la tutela del bene primario della salute e con l’ampiezza della protezione garantita dall’ordinamento (Cass. Civ., Sez. Lavoro, sent. 3 aprile 2019- 16 dicembre 2019, n. 33133)

La Suprema Corte, in materia di sicurezza sul lavoro, torna a definire le tutele delle condizioni lavorative, in particolar modo con riguardo alla protezione individuale e ai mezzi necessari per prevenire infortuni e malattie. Relativamente a ciò, parte dalla considerazione della norma ex art. 2087 c.c. che impone al datore di lavoro di adottare tutte […]

La normativa sulla privacy è posta a tutela di valori morali e sociali dell’ordinamento e i relativi precetti non sono derogabili dall’autonomia privata (Cass. Civ., Sez. I, sent. 26 giugno- 21 ottobre 2019, n. 26778)

La Cassazione dichiara la nullità, per violazione di norme imperative, della clausola contrattuale con cui la banca subordina l’esecuzione delle proprie prestazioni al previo rilascio da parte del cliente del consenso al trattamento dei dati personali sensibili, in quanto tale previsione contrasta con i principi informatori della legge sulla “privacy” ed in particolare con il […]

Ai fini della protezione internazionale o umanitaria la situazione oggettiva del paese di origine deve essere posta in correlazione con la condizione personale che ha determinato la ragione della partenza (Cass. Civ., sez. I, sent. 25 novembre 2019 – 4 febbraio 2020, n. 2554)

Qualora il richiedente il riconoscimento della protezione internazionale o, in subordine, della protezione umanitaria deduca una effettiva e significativa compromissione dei diritti fondamentali inviolabili nel paese d’origine – pur dovendosi partire, nella valutazione di vulnerabilità, dalla situazione oggettiva di tale paese – questa deve essere necessariamente correlata alla condizione personale che ha determinato la ragione […]