La CEDU su ingiustificata pena detentiva per condotta non violenta durante unamanifestazione(CEDU, sez. V, sent. 11 maggio 2023, ric. n. 31349/20)

La Corte Edu si pronuncia sul caso riguardante l’arresto di un cittadino georgiano, membro del
locale partito laburista, durante una manifestazione tenutasi a Tbilisi nel 2019, nell’ambito delle
proteste per la mancata approvazione della riforma elettorale.
Il signor XXXXX era stato portato davanti a un giudice e giudicato colpevole di oltraggio per aver
disubbidito all’ordine della polizia di allontanarsi dalla strada e di cessare gli insulti ed il lancio di
fagioli secchi; per questo era stato condannato a otto giorni di detenzione.
I Giudici di Strasburgo hanno rilevato che il ricorrente era stato punito, in realtà, per il modo
(comunque non violento) in cui aveva espresso le sue opinioni e che le motivazioni addotte nella
sentenza del Tribunale di primo grado non erano di per sé sufficienti a rendere proporzionata la
sanzione.
La Corte ha ritenuto che, in mancanza di idonea motivazione, la sanzione detentiva per un
comportamento non violento – anche se dirompente – non fosse stata ‘giustificata’ ai sensi della
Convenzione: di qui l’avvenuta violazione della libertà di riunione (art.11) letta alla luce della libertà
di espressione (art.10).

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