La Corte Edu si pronuncia sul caso di tre coppie dello stesso sesso, che lamentavano l’impossibilità per loro in Russia di contrarre matrimonio o qualsiasi altra unione formale. I Giudici di Strasburgo hanno preliminarmente ricordato la propria giurisprudenza conforme alla chiara tendenza in atto all’interno degli Stati Parte verso il riconoscimento legale e la protezione delle coppie omosessuali, consolidata dalla convergente posizione di numerosi organismi internazionali in tale direzione. Non avendo lo Stato convenuto informato la Corte stessa dell’intenzione di modificare il proprio diritto interno al fine di consentire alle coppie omosessuali di godere di un riconoscimento ufficiale e di un regime giuridico di protezione, si è ritenuto oltrepassato il margine di discrezionalità spettante agli Stati in materia e non rispettato l’obbligo positivo di garantire il diritto dei ricorrenti al rispetto della loro vita privata e familiare. Di qui il riconoscimento dell’avvenuta violazione dell’art.8 Cedu.
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