La Corte Edu si pronuncia sul caso riguardante un ex pubblico ministero rimosso nel 2020 nell’ambito di un eccezionale procedimento di rivalutazione di tutti i giudici e pubblici ministeri in servizio – noto come vetting proceedings – a seguito di una riforma del sistema giudiziario in Albania. Il ricorrente aveva manifestato dubbi sull’imparzialità di uno dei giudici incaricati di esaminare il suo caso, ma i tribunali nazionali si erano rifiutati di valutare le sue argomentazioni al riguardo. I Giudici di Strasburgo hanno ritenuto che il ricorrente avesse presentato una denuncia seria ed argomentata di violazione manifesta di una norma fondamentale del diritto interno, che aveva inficiato la nomina di uno dei giudici chiamati ad esaminare il suo caso. Pertanto, hanno concluso che il diritto del ricorrente a un “tribunale istituito per legge” era stato violato e che il rimedio più appropriato per la violazione riscontrata sarebbe stata la riapertura del caso ed il suo riesame conformemente all’art. 6 § 1 della Convenzione. La Corte ha, tuttavia, chiarito anche che l’accertamento di una violazione non potrebbe di per sé consentire la riapertura di tutte le cause analoghe, nel frattempo divenute cosa giudicata nel diritto interno.
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