La Corte EDU su esecuzione della pena e prescrizione (CEDU, sez. III, sent. 31 maggio 2022, ric. n. 48784/20)

Con la decisione resa al caso in esame, la Corte EDU ha definito il ricorso presentato da un cittadino spagnolo, il quale ha lamentato la presunta violazione degli articoli 7 e 5 par. 1 della Convenzione. Nella specie, il ricorrente ha denunciato di avere subito un danno in seguito all’applicazione di una norma processuale penale secondo la quale la sospensione dell’esecuzione della pena – in seguito a richiesta di grazia – interrompe la prescrizione della pena stessa, con la conseguenza di aver prolungato illegittimamente la sua detenzione.
In merito, la Corte EDU ha stabilito che i termini di prescrizione perseguono diversi scopi tra cui garantire la certezza del diritto e prevenire arbitrarie violazioni dei diritti del detenuto. In ragione di ciò, essa si è soffermata a valutare la legittimità della detenzione e ha ritenuto non vi fosse alcuna violazione delle suddette norme convenzionali stante il nesso tra la condanna originariamente inflitta al ricorrente e la sua detenzione. Ciò ritenendo, ha stabilito altresì che l’applicazione delle norme processuali in materia di prescrizione fossero vigenti al momento dell’esecuzione della pena e che, in applicazione del principio tempus regit actum, fossero immediatamente applicabili.

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