La Corte Edu sul rifiuto di trascrizione dell’atto di nascita di bimbo nato all’estero tramite maternità surrogata (CEDU sez. I, sent. 31 agosto 2023, ric. n. 47196/21)

La Corte Edu si è pronunciata sul caso avente ad oggetto il rifiuto delle autorità italiane di trascrivere
un certificato di nascita di un bimbo nato all’estero tramite maternità surrogata (GPA). Dopo aver
verificato se il rifiuto opposto fosse “previsto dalla legge”; se perseguisse uno o più scopi legittimi e
se fosse, infine, “necessario in una società democratica”, ha concluso che i tribunali nazionali non
sono stati in grado di prendere una decisione rapida al fine di tutelare l’interesse della ricorrente ad
accertare la sua filiazione biologica con conseguenze significative sul suo stato civile.
Inoltre, essa ha ricordato che al fine di garantire un risultato “rapido” ed “effettivo” conforme
all’interesse superiore del minore: a) il processo decisionale deve essere sufficientemente focalizzato
sull’interesse del bambino e, in questo senso, libero da eccessivi formalismi e capace di raggiungere
tale interesse indipendentemente da eventuali vizi procedurali; (b) i tribunali nazionali devono
cooperare con le parti indicando le soluzioni scelte dal sistema, indipendentemente dalle richieste
delle parti interessate. Pertanto, tenuto conto delle particolari circostanze del caso, nonostante il
margine di apprezzamento concesso allo Stato, le autorità italiane sono venute meno al loro obbligo
positivo di garantire il diritto della ricorrente al rispetto della sua vita privata con conseguente
violazione dell’articolo 8 della Convenzione.

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