La CEDU su ricorrente torturato da agenti statali ceceni per il suo orientamento sessuale (CEDU, sez. III, sent. 12 settembre 2023, ric. n. 28834/19)

La Corte Edu si pronuncia sul caso riguardante il sequestro del ricorrente – un uomo gay – ed il suo
trasferimento alla sede della polizia locale a Grozny, dove era stato, insieme ad altri uomini,
brutalmente picchiato e gravemente minacciato dagli agenti di polizia a causa del suo orientamento
sessuale. Quanto sopra accadeva nel contesto di una presunta “epurazione” di persone omosessuali,
o ritenute tali, nella Repubblica cecena da parte delle autorità locali.
I giudici di Strasburgo hanno ritenuto che il ricorrente avesse fornito un resoconto convincente dei
maltrattamenti – qualificati dai medesimi giudici come ‘tortura’ – subiti da parte degli agenti statali,
che il Governo non era riuscito a confutare; che le indagini su tali accuse fossero state gravemente
carenti e parziali e che le autorità non avessero tenuto conto di una possibile motivazione omofobica
dell’agire degli agenti.
Di qui le riscontrate violazioni del divieto di tortura (art.3), del divieto di discriminazione (art.14,
nel combinato disposto con l’art.3) e del diritto alla libertà e alla sicurezza (art. 5 § 1).

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