La Corte Edu sul licenziamento di un giudice della Corte costituzionale (CEDU, sez. V, sent. 13 luglio 2023, ric. n. 47052/18)

Con la decisione in esame, la Corte Edu si è pronunciata sul licenziamento di un giudice della
Corte costituzionale dell’Ucraina per “violazione del suo giuramento giudiziario”; decisione
assunta dal Parlamento e confermata dalla Corte Suprema la quale ha affermato che l’organo che
ha nominato un giudice della Corte costituzionale dell’Ucraina ha il diritto di applicare misure di
responsabilità politica in capo al medesimo qualora esso accerti che la condotta del giudice in
questione non soddisfi gli elevati standard attesi dalla società per un giudice costituzionale.
Nel caso di specie – analogamente a quanto già riscontrato nelle cause Ovcharenko e Kolos – la Corte
Edu ha in primo luogo affermato che il quadro giuridico manca della necessaria chiarezza e
prevedibilità delle condotte suscettibili di integrare la fattispecie della “violazione del giuramento”
secondo il diritto ucraino, a nulla valendo l’osservazione della Corte Suprema secondo la quale la
Corte costituzionale sia principalmente un organo politico; parimenti, i giudici di Strasburgo
obiettano come le decisioni nazionali applicate nei confronti del ricorrente non fossero
sufficientemente motivate.
Di conseguenza, a parere della Corte vi è stata una violazione degli artt. 8 e 6 della Convenzione,
quest’ultimo per quanto riguarda il diritto ad una sentenza motivata.

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