La CEDU su inadeguata tutela del soggetto implicato in un procedimento anti-stalking in Italia (CEDU, sez. I, sent. 22 giugno 2023, ric. n. 10794/12)

La Corte Edu si pronuncia sul caso riguardante la diffida della polizia emanata nei confronti di un
cittadino italiano, denunciato per stalking dalla moglie.
Il provvedimento conteneva l’ordine di astenersi dal ripetere il comportamento molesto, con
l’avvertimento che l’eventuale violazione avrebbe comportato l’apertura di un procedimento penale
a suo carico per stalking, con automatica applicazione di una circostanza aggravante in caso di
condanna. Inutile l’esperimento delle vie di ricorso interne avverso tale provvedimento.
I Giudici di Strasburgo hanno rilevato l’assenza di motivazioni pertinenti e sufficienti a sostegno
della misura, l’insoddisfacente sindacato giurisdizionale sulla fondatezza, legittimità, necessità e
proporzionalità del provvedimento, nonché l’inadeguatezza delle garanzie processuali nel caso di
specie.
In sintesi, la Corte ha ritenuto non assicurata dalle autorità nazionali al ricorrente una adeguata
tutela legale contro possibili abusi, sicché l’interferenza con il suo diritto alla vita privata e familiare
non è configurabile come “necessaria in a società democratica”.

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