La sfida della digitalizzazione della pubblica amministrazione nel quadro dei valori costituzionali: tra open data, riuso delle informazioni pubbliche e diritto al buon andamento

La nuova “economia dei dati” vede nel patrimonio informativo pubblico una fonte preziosa di approvvigionamento, in grado di alimentare potenti sistemi computazionale che animano l’intelligenza artificiale al fine di estrarre nuove informazioni, nuova conoscenza e nuova ricchezza.

In tale scenario, alla Pubblica amministrazione è stato riconosciuto un ruolo di grande player per la generazione, acquisizione e distribuzione di dati, introducendo una disciplina strutturata in materia di riuso del dato pubblico, formato aperto, interoperabilità, cloud e regole di sfruttamento.

Per altro verso, dobbiamo considerare che se l’evoluzione della società dell’informazione e della conoscenza porta alla liberazione della persona dai propri limiti cognitivi, anche la “cognizione” delle istituzioni ne risulta enormemente ampliata.

E così, nel rapporto tra amministrazione e amministrati assistiamo alla creazione di una dimensione nuova, una dimensione in cui la disponibilità di soluzioni innovative rende evidente il divario tra l’essere e il dover essere delle istituzioni, una dimensione in cui il principio di buon andamento è sempre più riconoscibile come una pretesa nei confronti dello Stato.

La forte spinta delle nuove tecnologie – big data e intelligenza artificiale in primis – non lascia più alibi a situazioni di inefficienza della pubblica amministrazione che, in coerenza all’impianto costituzionale, dovrà non soltanto provvedere alla cura degli interessi pubblici che fanno capo allo Stato ma, soprattutto, alla creazione delle condizioni concrete che consentono ai cittadini di esercitare i diritti e le libertà.

The new data economy sees public information assets as a precious source of supply, capable of feeding powerful computational systems that animate artificial intelligence in order to extract new information, new knowledge and new wealth.

In this scenario, the Public administration has been recognized as a major player in the generation, acquisition and distribution of data, introducing a structured discipline on the reuse of public data, open format, interoperability, cloud and exploitation rules.

On the other hand, we must consider that if the evolution of the information and knowledge society leads to the liberation of the person from their own cognitive limits, the “cognition” of the institutions is also enormously expanded.

And so, in the relationship between administration and administered we are witnessing the creation of a new dimension, a dimension in which the availability of innovative solutions makes clear the gap between what institutions are and what they should be, a dimension in which the principle of good performance it is increasingly recognizable as a claim on the state.

The strong thrust of new technologies – big data and artificial intelligence in the first place – no longer leaves excuses for situations of inefficiency of the public administration which, in accordance with the constitutional framework, will not only have to take care of the public interests that belong to the State but , above all, to the creation of concrete conditions which allow citizens to exercise their rights and freedoms.