La Corte Edu si pronuncia sul caso riguardante le sanzioni disciplinari (‘gravi rimproveri’) irrogate alla ricorrente in relazione alla sua condotta come giudice. I Giudici di Strasburgo hanno rilevato che la presenza in seno al National Judicial Service Commission (CSM) di membri d’ufficio (tra cui il Ministro della Giustizia e il Procuratore Generale) e di professori di diritto selezionati senza sufficienti garanzie di indipendenza, non consentisse di ritenere soddisfatti i requisiti di indipendenza e imparzialità nella composizione dell’organo disciplinare che si era pronunciato nel caso di specie. In particolare, soprattutto la presenza di un membro del governo all’interno di un organo abilitato ad irrogare sanzioni disciplinari ai giudici è stata ritenuta di per sé altamente problematica in relazione ai requisiti di cui all’art. 6 della Convenzione. Di qui la riconosciuta violazione del diritto a un equo processo.
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